IL TICINO DELL’OTTOCENTO NELLE ILLUSTRAZIONI DI JOHANNES WEBER
Edizioni Casagrande, 2012
La vocazione turistica del Ticino esplose nella seconda metà dell’Ottocento, grazie al miglioramento delle vie di comunicazione e all’apertura della linea ferroviaria del San Gottardo. Il
principale veicolo di promozione e conoscenza della regione furono le guide turistiche, diffuse in gran numero per rispondere alla crescente domanda dei viaggiatori provenienti da tutta Europa.
Tra queste, le celebri guide illustrate da Johannes Weber, artista glaronese di straordinaria abilità che dopo aver disegnato ogni angolo del Ticino – dalle città alla vita dei contadini, passando dai grotti e da quelle gole e cascate che piacevano tanto allo spirito romantico – finì per stabilirsi definitivamente a Castagnola. Attraverso le illustrazioni di Weber, il lettore ha oggi l’opportunità di mettersi nei panni del turista di allora e di riscoprire, in un viaggio nel tempo, il volto del Ticino prima delle grandi trasformazioni dell’epoca moderna.
Completano il libro un racconto del curatore Roberto Genazzini e una ricca notizia biografica sull’artista.
Edizioni Casagrande
Data di uscita: 2012
Caro trisnonno Johannes, tenendo fede al tuo nome (der Weber = il tessitore) hai intrecciato ad arte la bella trama che m’ha accompagnato su queste pagine a te dedicate. Curando il libro mi sono occupato così tanto di te che mi sembra d’averti conosciuto, d’aver compiuto una capatina nell’Ottocento con una macchina del tempo a forma di carrozza. I lunghi viaggi si rivivono sfogliando l’album di famiglia. Lo splendore dei disegni di questo volume (più da guardare che da leggere) invoglia a balzarci dentro, per ansimare col treno che risale le vallate sferragliando, per cogliere le due bianche scie abbandonate nel cielo e nell’acqua dal piroscafo a vapore… per scorgere la vita del nostro vecchio Ticino!
Recensioni
Recensione di Stefano Vassere su Azione del 26 novembre 2012.
Galleria
Presentazione Il Ticino dell’Ottocento…
Ex Municipio Castagnola, sabato 22 settembre 2012, con l’incisore Gianstefano Galli e Magda Mandelli delle Edizioni Casagrande.